Del 27 Luglio 2023 alle ore 06:12Un film già visto ai tempi della legge obiettivo e del Governo Berlusconi, ministro delle infrastrutture Lunardi . Ieri a Roma , alla Lanterna di Fukas il leghista ministro delle infrastrutture Salvini ha presentato “ IL Cantiere Italia” ovvero
“ L’Italia dei si .Progetti e Grandi Opere. Come sarà il nostro Paese nel 2032″
Lo fa oltre che da ministro come afferma “ anche da giornalista professionista”.
Leggiamo sul sito del ministero delle infrastrutture che : ” Oltre 300 persone presenti a La Lanterna di Roma per l’evento organizzato dal Mit guidato da Matteo Salvini: 50 tra ambasciatori e corpi diplomatici. Presenti i vertici delle associazioni di categoria più rappresentative e di quelle del settore trasporti e opere pubbliche; esponenti degli ordini professionali di Ingegneri, Geologi, Architetti, i Rettori delle Università Luiss, Genova, Milano, Reggio Calabria, Firenze e Politecnico di Milano. E ancora i rappresentanti di BEI, ABI e CDP. Ospiti, infine, i manager delle principali aziende di costruzioni, della logistica, dell’automotive, del trasporto e delle grandi aziende private e a partecipazione pubblica. Presenti tra gli altri e per citare solo alcuni nomi il Ministro Giancarlo Giorgetti, Luca Cordero di Montezemolo, Luigi Ferraris, Giampiero Strisciuglio, Flavio Cattaneo, il presidente di Terna Igor De Biasio“.
Comunica ai giornalisti il Ministro , che : “Oggi presentiamo quella che sarà l’Italia più moderna, più sicura e più veloce nei prossimi 10 anni. È chiaro che negli ultimi anni qualcosa sulla manutenzione, sulla prevenzione è mancato e quindi stiamo programmando investimenti per alcune centinaia di miliardi su strade, autostrade, ferrovie, corsi d’acqua, edilizia popolare”.
Continua con la vecchia litania : “A proposito di salario minimo, medio, massimo: se riusciamo a sbloccare tutti i cantieri fermi da troppi anni ci saranno alcune centinaia di migliaia di posti di lavoro veri e ben pagati a disposizione a partire dai prossimi mesi”.
Sulla crescita della occupazione legata alle grandi opere da sempre le migliori analisi affermano , che fino agli anni 50 , per costruire grandi infrastrutture si impiegavano migliaia di lavoratori che operavano in agricoltura con salari da fame.
Sono poi arrivate le macchine da cantiere sempre più efficienti e ferro e cemento hanno sostituito calce e mattoni. Oggi siamo alla prefabbricazione con montaggio nel cantiere.
Tunnel e gallerie interamente scavate da macchine automatiche , le cosiddette frese ( TBM ; Tunnel Boring Machine), che oltre a scavare , posano anche i rivestimenti. Non senza motivi il settore che era classificato ad “ alta intensità di lavoro” è diventato ad “ alta intensità di capitale”.
Si veicola da sempre , che i soldi pubblici vanno ai lavoratori mentre in realtà vanno agli imprenditori che spessissimo come è successo con i grandi appalti della realizzata alta velocità ottengono i contratti senza gare.
Si trasmette il falso concetto, che i trasporti sono essenziali per lo sviluppo economico soprattutto quelli ferroviari.
Sovente è messo in bocca ai ministri pro tempore come Salvini, ma suggerito dai costruttori di infrastrutture che ovviamente perseguono i propri interessi. IL ruolo dei trasporti è da 100 anni in diminuzione .
I trasporti importantissimi per l’industria quando si fanno viaggiare merci molto pesanti come cemento, grano , ferro . Attualmente viaggiano prodotti costosi , ma leggeri per i quali l’incidenza del costo di trasporto è molto bassa.
Cresce la produzione in 3D e quindi con trasporto pari a zero.
Gli interessi del partito del cemento e dell’acciaio fa incetta su questo dato di realtà impedendo , che emerga la smentita.
IL tempo è galantuomo e vedremo come sarà possibile rispettare il nuovo patto di stabilità e crescita e l’equilibrio dei conti pubblici.
IL fabbisogno dello Stato (cioè, grosso modo, quanto lo Stato sta prendendo a prestito quest’anno) è in forte crescita rispetto al 2022, ben 46 miliardi in più . Fattori di rischio per i conti pubblici , sono la riduzione degli utili della Banca d’Italia che a pesare sul deficit. “ Nel 2023 la Banca d’Italia ha versato al Tesoro 1,7 miliardi, a fronte dei 5,6 miliardi del 2022. La differenza è di 3,9 miliardi.” ( fonte : Osservatorio Conti Pubblici).
Nel DEF “La spesa per interessi (+9.233 milioni nel 2023 e +8.263 milioni nel 2024) è prevista in aumento per il trend crescente dei rendimenti sui titoli di Stato che si realizza per tutto il periodo previsivo, nonché per l’andamento ancora elevato dell’inflazione europea ed italiana […]. Anche l’incremento dello stock dei titoli, che sarà rinnovato acquisendo i più elevati tassi di mercato, contribuisce a spiegare l’aumento della spesa per interessi “ .
“La Commissione europea stima che la spesa per interessi si attesta attorno al 4 per cento del Pil (81,8 miliardi per il 2023 a fronte dei 75,6 stimati dal governo)” (Fonte: Osservatorio Conti Pubblici). Sulle promesse poi di sviluppo, incremento occupazione l’italiano dovrebbe essere immunizzato quando a sventolarle è un politico.
Nemmeno i “ numeri” del trentennio inglorioso frena i loro annunci.
Un declino economico iniziato 30 anni fa e in presenza di 819 miliardi di avanzi primari accompagnati da un’esplosione del debito, che nel 2020 ammontava al 154% sul Pil. La denominata “ nanizzazione “ industriale ha retrocesso giganti come ENI ed ENEL .
Secondo l’indice Fortune 500 (Enel era la terza azienda elettrica al mondo per fatturato, prima per clienti), trent’anni dopo ENI ed ENEL soano scivolate in fondo alle classifiche. Gioielli della industria italiana come Telecom, Pirelli e oggi ALITALIA venduta a Lufthansa.
L’Italia è precipitata al 15° posto della classifica Fortune per il numero di aziende annoverate mentre la Germania resti in 4ª posizione, la Francia in 5ª. Un paese il nostro dove al declino dell’industria corrisponde l’emersione del settore turistico che impiega il 19,2% di occupati.
Agli tifosi di B&B e “Open to Meraviglia”, recentemente due bravissimi ricercatori hanno risposto con questa considerazione : “Questo ragionamento è tuttavia una trappola logica, smentita dall’esperienza storica dello sviluppo economico. I Paesi a più alto reddito sono quelli che hanno “forzato” i loro vantaggi comparati” investendo in settori ad alto valore aggiunto”.
Una ultima considerazione è la evidente e illegale valutazione degli impatti ambientali sacrificati sul “ bisogna fare presto”.
Riprenderemo questo argomento denunciando la omissione nel procedimento valutativo di killer come il radon e le sostanze perfluoroalchiliche.L’articolo Saranno le grandi opere, a riscattare il trentennio inglorioso? è già apparso su Il Corriere Nazionale.