di Alessandra Gentili
Tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2030, stabiliti dagli accordi firmati dai 193 paesi membri delle Nazioni Unite, troviamo quello di trasformare le citta in smart city. Gli accordi in questione prendono il nome di Agenda 2030 e, all’obiettivo n.11, possiamo farci un’idea della complessità esistente dietro il concetto di smart city.
Smart City significa “citta intelligente”, un mix tra tecnologia e politiche sociali, che dovrebbe rendere la citta fruibile da tutti e, soprattutto, sostenibile. Una struttura cittadina, infatti, nel cercare di assicurare i servizi a tutti i suoi cittadini, ha un impiego energetico rilevante, con conseguente rilascio di anidride carbonica, quindi di impatto sul clima. Il cambiamento climatico, impone una revisione degli stili di vita, e invita a trovare soluzioni per conciliare le esigenze della vita quotidiana, con l’impatto ambientale.
La citta di Edimburgo è un buon esempio di smart city, e questo le viene riconosciuto ogni anno, risultando puntualmente tra le citta più vivibili d’Europa. Proviamo a vedere più da vicino in che modo questa città affronta i cambiamenti necessari, e dove ha già raggiunto dei risultati. Non sarà possibile affrontare in un unico articolo tutti gli aspetti nel dettaglio. Oggi manterremo il focus sugli aspetti generali.
Intanto è opportuno comprendere che una struttura cittadina ottiene il massimo della fruibilità attraverso un elevato livello di tecnologia. L’ “IoT” (internet of things) cioè internet per le cose, permette di ottimizzare tempi, consumi e organizzazione. Edimburgo è un ecosistema digitale. Ciò significa un contenitore di realtà digitalizzate che, pur mantenendo la loro autonomia, sono tra loro comunicanti, cooperanti e non in competizione. Come nel caso di un ecosistema naturale, un ecosistema digitale è fatto di componenti che, interagendo tra loro, mantengono costantemente in equilibrio il sistema, scambiandosi informazioni. Favorire il dialogo tra le diverse realtà, permette di mettere a disposizione dei cittadini informazioni veloci, precise e complete.
Uno degli esempi pratici è quello della mobilita: a Edimburgo il sistema dei trasporti pubblici è estremamente efficiente, attraverso l’integrazione dei dati provenienti dalle aziende di gestione dei trasporti, è possibile sapere in tempo reale – attraverso app, display o colonnine – la situazione di treni e bus. Le tabelle elettroniche alle fermate dei bus, ad esempio, aggiornano in tempo reale tempi di arrivo, eventuali ritardi, o eventuali deviazioni attuate in tempo reale laddove necessario. Questo sistema non si avvale solo delle informazioni digitali professionali, ma anche della collaborazione dei cittadini che, con i loro aggiornamenti, condividono esperienze preziose al fine di migliorare i servizi. Il cittadino quindi è un elemento importante dell’ecosistema digitale, e viene educato in tal senso; preferisce utilizzare i mezzi pubblici perché sono efficienti, il comune e le aziende sono spinte a mantenere l’efficienza poiché sono fonte di guadagno. Se a ciò si aggiungono i servizi di bike e car sharing, si ottiene un rilevante abbattimento delle emissioni di CO2, con conseguente miglioramento della qualità dell’aria, e della qualità della vita. I trasporti pubblici sono solo un esempio, l’ecosistema digitale ingloba sanita, servizi comunali, servizi turistico-culturali etc. L’intera citta, inoltre, è servita da sistemi Fintech, cioè di tecnologie finanziarie, collegati agli smartphone, che semplificano la vita agli utenti.
Un esempio di “IoT” ed ecosistema digitale legato alla sostenibilità, è dato dallo “smart meter” visibile in foto. Le abitazioni dispongono di questo contatore, poco più piccolo di un cellulare, dove compaiono i consumi di gas e elettricità in sterline. Ciò permette all’utente di avere contezza del rapporto consumo-spesa, e lo aiuta a tenere sotto controllo i consumi. Contemporaneamente aiuta la rete a bilanciare meglio la domanda di energia quando questa è particolarmente alta o bassa. Una rete di consulenti è presente sul territorio, e fornisce assistenza casa per casa, aiutando gli utenti a comprendere come arrivare all’efficienza energetica. Un sistema dal basso quindi, che mette la persona al centro del cambiamento, creando consapevolezza. Ed è la sensazione che la città trasmette, quella di vivere in rete, dove i cittadini non hanno la necessita di correre o di competere.
Tuttavia il concetto di smart city non è privo di perplessità, tutte focalizzate sulla tecnologia. La privacy è una di queste, poiché questo sistema chiede in parte di rinunciarvi; ad esempio per aggiornare l’app dei trasporti con una comunicazione relativa al traffico congestionato, l’utente deve permettere l’accesso alla sua posizione. Ed ancora, uno degli obiettivi che una smart city deve raggiungere, e quello di rendere la citta più fruibile per tutti. Tuttavia è difficile immaginare una piena fruizione da parte di quella fascia di popolazione che per motivi di età o reddito, non è in grado di stare dietro ad una tecnologia che avanza molto velocemente.
In un prossimo articolo ci occuperemo di capire come viene affrontato questo problema dal comune di Edimburgo nel frattempo, se avete curiosità su qualche specifico aspetto di questa città, scrivetelo nei commenti, e gli daremo lo spazio necessario.