Del 25 Luglio 2023 alle ore 12:30
La sua straordinaria parabola: rampollo borghese, volontario di guerra a 17 anni, comunista e ribelle ma mai fino in fondo.
Mario Palermo (Napoli, 21 ottobre 1898 – Napoli, 16 gennaio 1985) è stato un politico e militare italiano.
E’ stato un uomo fuori dagli schemi, una figura eclettica e controcorrente nella storia politica e militare italiana. Nato a Napoli il 21 ottobre 1898 da una famiglia benestante, sembrava destinato a seguire le orme paterne e diventare un avvocato penalista di successo. Tuttavia, il destino aveva in serbo per lui una strada molto diversa.
Ancora adolescente, a soli 17 anni, si offrì volontario per partecipare alla Prima guerra mondiale, dimostrando un coraggio e un senso di patriottismo che lo portarono a combattere con valore e dedizione. La guerra, però, gli riservò ferite gravi che lo resero invalido. Nonostante le difficoltà fisiche, Palermo non si lasciò abbattere e fondò l’Associazione nazionale mutilati ed invalidi di guerra, diventandone il presidente e dedicandosi alla difesa degli ex-combattenti.
In un’Italia in tumulto durante il ventennio fascista, Mario Palermo si trovò a navigare controcorrente rispetto alle sue origini borghesi e liberale. Breve fu il suo passaggio nell’organizzazione “Giustizia e Libertà”, ma fu nel 1930 che prese una svolta significativa aderendo al Partito Comunista Italiano. Questa scelta, inaspettata per molti, lo portò a diventare un appassionato difensore dei confinati politici, mettendo a rischio la sua carriera e la sua sicurezza personale.
Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il destino di Palermo si intrecciò nuovamente con la politica e il governo. Nel 1943, entrò a far parte del Comitato di Liberazione Nazionale di Napoli e ottenne la carica di sub-commissario all’Annona e al Corso pubblico del Comune di Napoli. Ma la svolta eroica della sua carriera politica avvenne il 22 aprile 1944, quando fu nominato sottosegretario alla Guerra nel governo Badoglio, carica che mantenne anche nei successivi governi Bonomi II e III. In questo ruolo, Palermo si distinse per la sua irruenza e l’impegno straordinario, portando risultati oltre ogni previsione possibile.
Terminata la guerra, fu dal settembre 1945 al giugno 1946 membro della Consulta Nazionale e quindi consigliere comunale di Napoli (1946-1960). Nella prima legislatura fu eletto senatore nell’aprile 1948, aderendo al gruppo del PCI, e fu più volte rieletto, restando a Palazzo Madama fino al 1968. Al Senato fu vicepresidente della commissione difesa dal 1953 al 1968.
Tuttavia, il lato più eroico di Mario Palermo non risiedeva solo nella sua carriera politica, ma anche nella sua tenace difesa della Scuola Militare Nunziatella di Napoli, dove era stato allievo. In un’epoca in cui il comunismo era generalmente ostile alle istituzioni militari, Palermo si ergeva come strenuo difensore della Nunziatella. Grazie al suo impegno appassionato, la scuola militare non fu chiusa dopo la guerra, nonostante le sanzioni imposte dagli Alleati.
La vita di Palermo fu una vera e propria testimonianza della sua determinazione a superare le contrapposizioni e le convenzioni sociali, e a perseguire la sua visione senza tentare una mediazione tra spinte contrapposte. Come un autentico “nietzchiano del meridione”, affrontò la vita con una fierezza e un’audacia che stupirono tutti coloro che ebbero modo di conoscerlo.
Mario Palermo è stato un uomo straordinario, un eroe controcorrente la cui biografia ci insegna che le strade meno battute spesso portano a risultati sorprendenti. La sua eredità di coraggio e dedizione rimarrà per sempre impressa nella storia italiana, e la sua figura resterà un esempio di come un individuo possa spezzare le catene delle convenzioni per seguire la propria volontà di potenza.
Fonte: Mario Palermo – WikipediaL’articolo Mario Palermo – Un Eroe Controcorrente è già apparso su Il Corriere Nazionale.