Del 25 Luglio 2023 alle ore 11:00Se l’intento era farsi notare, Alain Elkann ha decisamente centrato l’obiettivo: il suo racconto di un viaggio in treno tra Roma e Foggia insieme ai “Lanzichenecchi” pubblicato su Repubblica, ha suscitato ironia e soprattutto proteste. Gli stessi giornalisti del quotidiano hanno preso le distanze dall’accaduto. “In treno per Foggia con i giovani lanzichenecchi”: questo il titolo del pezzo del giornalista Alain Elkann, anche padre di Lapo, Giovanni e Ginevra sulle pagine di Repubblica di lunedì 24 luglio 2023. Un breve racconto estivo in cui punta il dito contro giovani foggiani, un po’ chiassosi incontrati in viaggio.
Articolo controverso sul viaggio in treno per Foggia di Elkann con i giovani “Lanzichenecchi”
Noi adulti, cosa sappiamo dire ai nostri ragazzi, oltre a denigrarli?Noi che un tempo non troppo lontano eravamo in lotta con il nostro mondo adulto. Tuttavia che gli adulti preparassero i giovani romanzando le loro stesse esistenze ed i loro ideali, senza poi riuscire a tenervi fede, è storia conosciuta fin dai tempi di Plutarco, e dei suoi racconti nella vita dei “Ginnasi”, e di Seneca, il filosofo della felicità semplice che non disprezzò di essere proprietario di un patrimonio immenso e che con la sua vita agiata “sembrava voler superare addirittura l’imperatore” (Tacito, Annali). Alain Elkann, il padre intellettuale dell’editore di Repubblica, che vive di rituali alto-borghesi, è un uomo senza tempo, esiste da sempre. Quel mondo però è una terra lontanissima. Non è un mondo migliore, come non può esserlo mai il passato rispetto al tempo presente che ci tocca di vivere, ma certamente abbiamo fatto naufragare interi mondi che oggi aprono a nuove forme di conflitto e non sempre ne siamo consapevoli. I litigi, i conflitti, le ricerche, il gioco, le scoperte, la stessa sessualità, sono in grande misura ricerche da parte dei giovanissini, applicate spesso fuori dal corpo e non dentro. Dentro una chat, dentro nuove forme del dialogo, dentro messaggi audio, finanche dentro una carrozza di prima classe del treno, che non incrociano lo sguardo, e pensieri che partono dai pollici che battono sullo schermo più che dall’articolazione della bocca che cerca di mettere in ordine le parole da buttare fuori. L’unica vera evasione è riposta nel rito di immergersi nella musica con le cuffie o discutere di calcio e di come “rimorchiare” le ragazze. Ora però la domanda è a noi, noi che un tempo non troppo lontano eravamo in lotta con il nostro mondo adulto: “Cosa ne faremo di questo “difficile dialogo fra generazioni?”
I giornalisti di Repubblica hanno preso le distanze dal pezzo
Un taglio, quello del giornalista, scrittore e conduttore televisivo, che a molti non è piaciuto. Ma se sui social per lo più ironizzano sulla sua narrativa giudicata classista (di prima classe, appunto), c’è chi ha preso la questione molto più sul serio. La redazione di Repubblica (appartenente al Gruppo Editoriale GEDI ea sua volta al gruppo Exor della famiglia Agnelli/Elkann) ha inviato una mail per prendere le distanze da quanto scritto. “La redazione ha letto con grande perplessità un articolo pubblicato nelle pagine Cultura del nostro giornale, firmato dal padre dell’editore” hanno scritto. “Ci dissociamo dai contenuti classisti contenuti nello scritto. Per cui, però, siamo oggetto di una valanga di commenti critici sui social che squalificano il lavoro di tutti noi, basato su passione, impegno e uno sforzo di umiltà” conclude la nota.
I social contro il classismo del padre di John Elkann
L’articolo non è passato inosservato e ha suscitato reazioni più o meno serie anche tra gli utenti. C’è chi ironizza sui contenuti, mettendo l’accento su parole come “Lanzichenecchi”, la strana formula del “marziano di un altro mondo ” (lampante, verrebbe da dire) e soprattutto sul fatto che non sono sicuri di aver preso il treno giusto perché per andare a Foggia si sono trovati a passare da Caserta. Altri, come il cantante Frankie hi-nrg mc scrive invece: “Immaginate se lo avessero riconosciuto, se avessero saputo che responsabilità aveva quel signore dai capelli bianchi nella loro angoscia passata, presente e futura”. Un riferimento al peso specifico della famiglia Agnelli/Elkann nella storia d’Italia Scende ancora più pesantemente il direttore di Radio Popolare e de L’Europeo, Alexander Gilioli : “C’era un tempo in cui Alain Elkann aveva una rubrica settimanale sulla Stampa, come genero del titolare – ha scritto su Facebook – Oggi invece scriveva su Repubblica, come il padre del titolare“.
Fonte foto: ANSAL’articolo Articolo controverso sul viaggio in treno per Foggia di Elkann con i giovani “Lanzichenecchi” è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.