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Del 23 Luglio 2023 alle ore 17:19Psicologi di base nel Sistema Sanitario Nazionale? Al momento solo in taluni Sistemi Sanitari Regionali, per assicurare un approccio olistico e integrato che miri alla salute fisica e mentale degli assistiti, alla prevenzione, fornendo uno spazio di ascolto, rassicurante e privo di giudizi di sorta, un supporto al paziente.
Uno studio realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità in Italia, nel 2022, pubblicato sulla rivista Journal of Affective Disorders, durante il Lockdown, rivela che l’87% delle persone al di sopra dei 16 anni ha sofferto di stress psicologico. In aumento ansia e depressione, rispettivamente dell’83% e del 72%. In aumento anche i disturbi nell’adolescenza (+62%), i problemi relazionali (+61%), i problemi di coppia e con i figli (+49%) e il disagio scolastico (+43%).
Maggiormente colpite le donne e le persone disoccupate e soprattutto i più giovani. Pesanti le ripercussioni sull’intero sistema socio-sanitario, con riduzione del benessere e della qualità della vita individuale e collettiva.
Un sondaggio di BiDiMedia dello scorso anno, su un campione di cittadini pugliesi, ha rilevato che circa un terzo degli intervistati aveva fatto ricorso, almeno una volta nella propria esistenza, allo psicologo: il 38% delle donne, il 46% degli under 45 e il 44% di chi ha un titolo di studio. L’esigenza del supporto psicologico per alcuni era sorta anche prima del 2020, ma è prevalsa durante l’emergenza epidemiologica. Pertanto è molto sentita la necessità di una maggiore presenza di tale figura nei servizi offerti dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL).
L’individuazione di uno psicologo diviene talvolta affannosa, tramite il passa parola tra amici e familiari, direttamente all’Albo degli Psicologi o semplicemente su internet o sui Social media. Al web ricorrono in particolare gli under 45.
A livello nazionale una proposta di legge, già nel 2010, affermava “È istituita la figura professionale dello psicologo di base del ruolo sanitario… Lo psicologo di base provvede alla formulazione di una diagnosi e alla valutazione dell’opportunità dell’assistenza psicologica. La diagnosi e la valutazione possono essere altresì effettuate da uno psichiatra o neuropsichiatra dell’età evolutiva ovvero da uno psicologo clinico…”.
Attualmente rinveniamo la recentissima proposta di legge nazionale (A.C. 814), per l’istituzione del servizio di psicologia di assistenza primaria nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale. Si compone di 5 articoli. Il primo articolo disciplinerebbe l‘istituzione del servizio di psicologia di assistenza primaria, nel rispetto dei princìpi costituzionali per la “tutela della salute”, a sostegno dei bisogni assistenziali emersi a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Prevede un servizio da istituire in ciascuna ASL, in modo che sia strutturato a livello di distretto sanitario, relativamente all’area funzionale di Psicologia. Si specifica che il servizio dovrebbe garantire solo un primo livello di intervento psicologico, con la rapida presa in carico del paziente, quindi dovrebbe essere di facile fruizione, efficiente, utile, con un impatto economico moderato. La proposta di legge prevede l’istituzione degli elenchi degli psicologi di assistenza primaria, ad opera delle regioni, in modo che siano articolati in relazione a ciascuna ASL.
Intanto a livello regionale
Nel frattempo alcune regioni hanno già provveduto in merito, ad esempio la Campania. Così anche la Regione Puglia che, per venire incontro a tale esigenza, con una legge del 2020 aveva già istituito il Servizio Regionale di psicologia di base per le cure primarie. La legge fu impugnata per illegittimità costituzionale nell’articolo in cui prevedeva il dirigente psicologo per la programmazione e la valutazione delle nuove attività, nell’ambito del personale a tempo determinato. L’impugnazione fu accolta, con successiva abrogazione dell’articolo. Tuttavia la legge è stata di recente abrogata integralmente con la nuova legge n 9 del 2023.
Con tale nuova legge possiamo considerare finalmente istituito in Puglia un Servizio Regionale con lo Psicologo di base, con il compito di prendere in carico la richiesta di assistenza e sviluppare un progetto clinico comprendente una dimensione diagnostica e un programma di supporto psicologico, avvalendosi anche delle strutture pubbliche e private di secondo livello competenti.
Invece, nel caso di richiesta di assistenza psicologica inoltrata dal medico di base, dal medico di fiducia del paziente, dal pediatra di libera scelta o da altro specialista, la richiesta dovrà essere diretta allo psicologo di base territorialmente competente.
La Giunta regionale, entro dicembre di quest’anno, (centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge), con proprio provvedimento, provvede a definire le specifiche competenze e i titoli dello Psicologo di base. Inoltre dovrà esserne istituito l’elenco provinciale.
Tra i requisiti previsti per i professionisti, oltre ai titoli e alle qualifiche, vi sarà un corso abilitante a cura della Regione.
Nel primo periodo di applicazione della legge e in attesa della realizzazione dei corsi abilitanti, saranno inclusi nell’elenco prioritariamente gli psicologi e gli psicologi psicoterapeuti iscritti nella graduatoria regionale di specialistica ambulatoriale, disciplina psicologia e psicoterapia.
In mancanza di tale requisito potranno farne parte anche documentando l’esercizio di un’attività almeno biennale nelle ASL, nelle Aziende ospedaliere, negli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico (IRCCS) e nelle strutture convenzionate della Regione Puglia, oppure se con esperienza almeno quinquennale nell’esercizio della libera professione in strutture o studi privati, documentata da regolare attestazione fiscale. Per i candidati che dichiarino l’attività in una struttura convenzionata è necessaria la documentazione fiscale che comprovi l’attività svolta contrattualmente.
Se previsto, attraverso un accordo tra ASL ed enti locali, lo Psicologo di base potrà operare anche all’interno di spazi forniti dall’ente locale stesso. In alternativa potrà esercitare anche presso il proprio studio professionale, sulla base di specifici accordi.
I costi del servizio sono a carico del Servizio Sanitario Regionale (SSR) e sono eventualmente integrati con le risorse dei Piani di zona. Sono stati quantificati complessivamente in 1 milione 950 mila euro per gli anni 2023 e 2024, ed 1 milione 500 mila euro dal 2025. Per tali somme vi sono le risorse già attribuite alle ASL per il SSR e si provvede con somme iscritte nella missione 13 del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2023-2025.
Si attende pertanto l’evoluzione degli eventi, sia regionali che nazionali.L’articolo Psicologo di base nel SSR è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.

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