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Del 22 Luglio 2023 alle ore 19:21Turismo: assohotel, con esplosione affitti brevi piccoli alberghi in crisi, in dieci anni scomparsi 2.790 hotel a 1 e 2 stelle
L’analisi Assohotel-CST: affitti brevi vanno oltre quota 500mila e tolgono spazio agli alberghi a gestione familiare, che hanno costi superiori – a partire dal fisco – e non riescono a competere. Messina: “Così incentiviamo le non-imprese, necessario correggere gli squilibri”
Sulle principali piattaforme di affitti turistici brevi si contano ormai circa 500 mila proposte di appartamenti e stanze private/condivise. Un boom che sta avendo un grave impatto sul mondo dell’accoglienza alberghiera in Italia. In particolare, su alberghi e pensioni a gestione familiare, che un tempo rappresentavano un “punto di forza” del sistema ricettivo nazionale ma che ora faticano a restare sul mercato: in dieci anni, sono scomparsi 2.790 hotel a uno e due stelle, sempre più schiacciati dalle aggressive politiche tariffarie degli hotel di categoria superiore e al tempo stesso sopraffatti dall’aumento delle proposte di appartamenti in affitto.
È quanto emerge da un’analisi sul sistema ricettivo italiano condotto da CST per Assohotel, l’associazione che riunisce le imprese della ricettività turistica alberghiera Confesercenti.
I piccoli alberghi, infatti, non riescono più a competere non solo con le strutture medio/grandi, che hanno una maggiore capacità finanziaria ed economica, ma anche con il fenomeno degli appartamenti, che hanno costi di gestione del tutto marginali rispetto a quelli delle imprese ricettive e sono privi di obblighi sul livello minimo dei servizi. Le difficoltà gestionali dei piccoli hotel derivano anche dalla necessità di assicurare lo standard delle dotazioni e dei servizi quotidiani previsti dalle rispettive normative regionali, oltre dalla necessità di presidiare le principali piattaforme online che, come è noto, chiedono commissioni elevate. Insomma, un sistema fin troppo competitivo e difficile da governare per un numero sempre maggiore di piccole imprese.
Nel 2011 in Italia c’erano 10.266 hotel a 1 e 2 stelle che offrivano il 13,3% dei posti letto del settore alberghiero. Oggi ne restano 7.476 e garantiscono il 9,6% dei posti letto del comparto. Il loro ridimensionamento non è legato alle difficoltà del periodo pandemico, visto che dal 2011 il calo medio annuo è stato del 3%. Dieci anni fa gli hotel a 1 stella in Italia erano 3.612 e nel 2022 sono scesi a 2.385. Stesso trend per i 2 stelle che nel 2011 contavano 6.654 imprese e nel 2022 si sono ridotti a 5.091. In termini percentuali il calo dei primi è stato del 34% e la diminuzione dei secondi si ferma al -23,5%. Una situazione particolare, dalla quale non sfuggono nemmeno i 3 stelle che in 10 anni hanno registrato una diminuzione del -2,5%.
Nel 2022 il maggior numero di hotel a 1 e 2 stelle era concentrato nelle regioni del Nord Est (43,7%), mentre nelle regioni del Sud e Isole erano distribuite solo il 13,5% del totale. Proprio in queste aree negli ultimi 10 anni si è registrata la diminuzione percentuale più elevata, a differenza delle regioni del Centro dove la diminuzione si è fermata al -20%.
“La deregulation di fatto in cui si è sviluppato il mercato degli affitti brevi in Italia sta portando a gravi squilibri nel comparto ricettivo”, commenta Vittorio Messina, Presidente di Assohotel Confesercenti. “Stiamo favorendo le non-imprese a tutto svantaggio delle attività imprenditoriali, che sono sottoposte ad un prelievo fiscale più oneroso e sostengono costi maggiori per essere in regola con la normativa, ad esempio per le questioni di sicurezza. Condividiamo dunque pienamente l’obiettivo principale della proposta di legge sulle locazioni brevi del Governo, ossia quello di regolamentare il fenomeno, auspicando che vada effettivamente nella direzione di eliminare ogni incertezza normativa ed ogni forma di concorrenza sleale”.
ROMA – DI SEGUITO TABELLE 
Offerta alberghiera per categoria – Anno 2022 (Fonte: Istat)

Categoria
Anno 2011
Anno 2021
Anno 2022

Num.
Letti
Camere
Num.
Letti
Camere
Num.
Letti
Camere

5 stelle
383
63.678
29.436
601
90.118
41.224
645
93.086
42.363

4 stelle
5.226
722.088
343.740
6.217
827.596
390.782
6.376
838.947
395.818

3 stelle
15.292
970.780
484.350
14.837
892.197
446.714
14.912
885.143
443.135

2 stelle
6.654
215.138
113.102
5.110
160.231
84.371
5.091
158.627
83.366

1 stella
3.612
84.993
45.777
2.398
57.317
30.816
2.385
57.169
30.656

Rta
2.751
196.326
80.135
2.946
205.217
79.685
3.016
209.016
79.838

Tot. Alberg.
33.918
2.253.003
1.096.540
32.109
2.232.676
1.073.592
32.425
2.241.988
1.075.176

 
La Var. % dell’offerta alberghiera per categoria – Anno 2022-2011 (Fonte: Istat)

Categoria
Var. % 2022/2021
Var. % 2022/2011

Num.
Letti
Camere
Num.
Letti
Camere

5 stelle
7,3%
3,3%
2,8%
68,4%
46,2%
43,9%

4 stelle
2,6%
1,4%
1,3%
22,0%
16,2%
15,2%

3 stelle
0,5%
-0,8%
-0,8%
-2,5%
-8,8%
-8,5%

2 stelle
-0,4%
-1,0%
-1,2%
-23,5%
-26,3%
-26,3%

1 stella
-0,5%
-0,3%
-0,5%
-34,0%
-32,7%
-33,0%

Rta
2,4%
1,9%
0,2%
9,6%
6,5%
-0,4%

Tot. Alberg.
1,0%
0,4%
0,1%
-4,4%
-0,5%
-1,9%

 La Var. % media annua dell’offerta alberghiera per categoria dal 2011 al 2022 (Fonte: Istat)

Categoria
Var. % media annua

Num.
Letti
Camere

5 e 4 stelle
2,1%
1,6%
1,5%

3 stelle
-0,2%
-0,8%
-0,8%

1 e 2 stelle
-2,8%
-3,0%
-3,0%

Rta
0,8%
0,6%
0,0%

 
La distribuzione degli hotel a 1 e 2 stelle e la var. % per macro area (Fonte: Istat)

Anno 2011
Anno 2022
Var. % 2022/2011

Num
Letti
Num
Letti
Num
Letti

Nord Ovest
2.288
56.030
1.676
40.490
-26,7%
-27,7%

Nord Est
4.598
141.574
3.266
100.567
-29,0%
-29,0%

Centro
1.910
59.781
1.526
45.260
-20,1%
-24,3%

Sud e Isole
1.470
42.746
1.008
29.479
-31,4%
-31,0%

Totale
10.266
300.131
7.476
215.796
-27,2%
-28,

 
La Var. % dell’offerta alberghiera per categoria e per regione – Anno 2022-2011 (Fonte: Istat)

Regione
5 stelle
4 stelle
3 stelle
2 stelle
1 stella
Rta

Num
Letti
Num
Letti
Num
Letti
Num
Letti
Num
Letti
Num
Letti

Abruzzo
-16,7%
-16,5%
10,8%
7,9%
1,4%
-0,7%
-30,4%
-29,7%
-32,8%
-32,6%
9,1%
8,5%

Basilicata
150,0%
39,9%
39,5%
6,2%
-7,7%
-36,3%
-28,6%
-45,5%
-52,2%
-50,6%
100,0%
4,8%

Bolzano
200,0%
222,2%
46,6%
49,1%
-4,4%
-7,6%
-32,2%
-30,1%
-42,7%
-36,7%
9,6%
7,0%

Calabria
6,3%
36,4%
26,8%
16,1%
-12,5%
-28,7%
-22,8%
-38,0%
-31,4%
38,4%
-9,2%
-13,7%

Campania
30,2%
20,3%
23,9%
24,3%
-1,7%
-4,4%
-23,0%
-19,0%
-38,8%
-42,1%
-1,2%
52,7%

Emilia-R.
50,0%
70,7%
2,1%
3,1%
-4,0%
-5,9%
-23,5%
-21,5%
-35,8%
-35,0%
21,9%
28,4%

Friuli-V. G.
150,0%
83,8%
34,1%
23,0%
15,1%
-1,1%
-19,7%
-26,1%
-33,6%
-35,6%
48,8%
46,6%

Lazio
100,0%
26,2%
35,4%
21,4%
20,0%
11,3%
-5,9%
-12,6%
-3,6%
-7,1%
26,3%
26,8%

Liguria
110,0%
54,5%
6,0%
4,6%
-19,6%
-17,8%
-16,7%
-12,4%
-40,3%
-35,5%
-12,2%
-9,8%

Lombardia
81,3%
49,3%
12,4%
6,6%
-3,4%
-6,7%
-15,5%
-22,4%
-32,5%
-34,8%
12,0%
-10,9%

Marche
0,0%
0,0%
4,5%
-4,1%
-12,6%
-17,4%
-23,3%
-30,8%
-27,4%
-27,0%
2,1%
-13,1%

Molise
0,0%
78,9%
-24,0%
-25,5%
-31,6%
-18,4%
-37,5%
-39,8%
-37,5%
-35,9%
0,0%
-0,7%

Piemonte
90,0%
-10,1%
13,1%
14,9%
-6,7%
-7,8%
-29,3%
-33,7%
-37,7%
-42,6%
2,5%
1,0%

Puglia
59,3%
14,0%
30,5%
37,1%
-3,5%
-4,9%
-31,0%
-37,1%
-32,7%
-29,3%
-4,7%
24,6%

Sardegna
72,0%
64,6%
20,1%
6,7%
1,9%
-13,3%
-23,1%
-26,0%
-45,8%
-44,1%
8,4%
-1,8%

Sicilia
35,5%
47,6%
26,5%
29,0%
-1,7%
-32,8%
-34,4%
-36,5%
-37,6%
-41,3%
17,1%
0,7%

Toscana
50,9%
40,4%
10,2%
6,0%
-5,9%
-13,0%
-25,0%
-30,8%
-27,9%
-30,9%
13,3%
8,3%

Trento
75,0%
63,4%
41,0%
27,3%
-5,1%
-7,4%
-22,6%
-32,2%
-43,0%
-39,7%
11,9%
8,4%

Umbria
166,7%
92,2%
-1,3%
-1,2%
-15,4%
-16,0%
-34,9%
-30,4%
-60,7%
-61,6%
-15,2%
-6,0%

Valle d’Aosta
300,0%
476,8%
41,9%
48,5%
-4,9%
-4,1%
-32,3%
-28,4%
-38,5%
-39,0%
0,0%
2,7%

Veneto
75,6%
45,5%
28,7%
16,4%
7,4%
-3,4%
-18,6%
-29,7%
-29,1%
-29,6%
25,8%
24,9%

Totale
68,4%
46,2%
22,0%
16,2%
-2,5%
-8,8%
-23,5%
-26,3%
-34,0%
-32,7%
9,6%
6,5%

 
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