Peccato che la nostra politica non sia una realtà oggettiva affidabile. Lo sono, però, i suoi effetti nella vita degli italiani. Oggi ancor più complicata da un’economia che condiziona parecchie decisioni. Convivere con una povertà “indotta”, è sempre un’altra storia. L’anno si sgranerà con l’oculatezza di un passato apparentemente lontanissimo, eppure mai così attuale. Meglio non contare sulle assicurazioni di progressiva ripresa della nostra economia. E’preferibile riscontrarla sul campo. Se, e quando, capiterà.
Ciò nonostante c’è ancora chi ritiene che la fine del tunnel sia vicina. Ammesso che sia vero, quanti saranno i mesi che ci separano dalla “luce”? Come si comporterà L’Esecutivo Meloni? L’interrogativo resta. E’ difficile, almeno per noi, essere realisti e ottimisti nel medesimo tempo.
La situazione, in ogni modo, c’impone di restare in prudente osservazione. Chi auspicava tempi migliori dovrà, ora, dimostrare che ci saranno. Per il quotidiano, resta ancora l’arte dell’arrangiarsi. Il Popolo italiano c’è abituato. Intanto, lo sanno tutti, in politica gli “accomodamenti” si troveranno sempre. Però non osiamo immaginare come saranno i prossimi mesi per i cassintegrati, disoccupati, licenziati e giovani alla ricerca di una qualche occupazione. I “problemi”di questo nostro Paese sono ancora sotto gli occhi di tutti.
La gestione di quest’arte di governo potrebbe essere una “terapia” non risolutiva. Da noi, però, anche i sacrifici, mai piccoli per chi li affronta, hanno una loro dignità, un pudore antico. Per il resto, non ci resta che prendere atto della Politica dello Stivale con tutte le sue incognite. Ogni altra interpretazione sarebbe tardiva, se non inutile.
Giorgio Brignola