Del 22 Luglio 2023 alle ore 08:28Dario Patruno
In occasione della Festa della Madonna della Libera e di San Cristoforo protettori di Rodi Garganico abbiamo posto a bocce ferme, alcune domande a Don Fabio Clemente parroco del Santuario dedicato alla Regina del Gargano che sta svolgendo il quarto anno del suo ministero pastorale.
Cosa è accaduto di originale rispetto agli altri anni dal 1 al 3 luglio che ha colto e che può incoraggiarla a proseguire in quest’opera educativa della porzione del popolo affidato alle sue cure da quattro anni?
“Originale”: Lei, nella domanda ha usato questo aggettivo… credo che ogni festa patronale faccia cadere l’accento sull’identità di un popolo. L’originalità di quest’anno come credo anche delle edizioni passate stia proprio qui: dare la possibilità a tutti e a ciascuno di toccare con mano le proprie origini, le proprie radici e, trattandosi della festa della Madonna, il legame e le radici cristiane della cittadina che si sintetizzano nell’immagine della Madre di Dio. Nulla di nuovo!
Perché il titolo di “Libera” e associare alla devozione Mariana San Cristoforo?
Il titolo della Libera, attribuito alla Madonna, affonda le sue radici nel VI sec. quando la città di Benevento, capitale Longobarda, fu liberata dall’avanzata dei Bizantini per intercessione della Madre di Dio che apparve al Vescovo San Barbato con le palme delle mani levate aventi delle croci d’oro impresse su di esse. Nella città di Rodi Garganico, nel 1680, per volontà del Card. Vincenzo Maria Orsini, arcivescovo di Manfredonia, al patrocinio della Madonna della Libera viene associato anche quello di San Cristoforo, martire.
Provenendo da Vieste quali difficoltà ha trovato e cosa la incoraggia nell’opera quotidiana di vicinanza?
Più che viestano, oggi mi sento “Garganico”. Ho lasciato nel 1998 quando ho iniziato la formazione presso il Seminario Regionale Pugliese di Molfetta. Il ministero mi ha portato in diverse realtà della Chiesa Diocesana ed oggi sono qui a vivere l’esperienza di parroco in una cittadina dove si può vivere l’esperienza di una grande famiglia fatta di relazioni immediate. Certo, come in ogni buona famiglia, si vivono momenti sereni e situazioni turbolente…la cosa importante è non accomodarsi troppo sul sereno e non spaventarsi nelle tempeste… “dietro le nuvole, il sole brilla”!
Il Suo tratto umano, sobrio e gentile al tempo stesso, sta facendo breccia nei rodiani?
La gente di Rodi è buona e di animo profondamente disponibile. Lei mi chiede se sto facendo breccia… credo che la risposta bisogna cercarla in loro. Io sto provando semplicemente a fare il mio dovere con le ricchezze e i limiti che ciascuno di noi porta nel proprio bagaglio umano.
Il Rapporto tra la città e il Porto può migliorare il benessere della popolazione? Può dare qualche suggerimento in tal senso?
La cittadina di Rodi Garganico ha tante potenzialità come tutti i paesi costieri della “Montagna del Sole” oggi votati all’accoglienza dei vacanzieri. Il porto turistico, ormai collaudato da più di un decennio, è una di queste. É necessario però dissodare maggiormente il terreno degli altri potenziali quali l’oasi agrumaria, la bellezza del centro storico che è una vera e propria terrazza sul mare, la forza della cultura e della tradizione locale (è dalle radici che la pianta riceve la linfa vitale e rimane ancorata al terreno), la presenza del Conservatorio Musicale che ha formato generazioni di musicisti. Credo che, insieme al porto turistico, anche queste ricchezze potrebbero dare maggiore forza affinché Rodi Garganico guadagni quota nel suo spiccato volo.L’articolo La Madonna della Libera indica la strada della vera Libertà! è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.