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Del 17 Luglio 2023 alle ore 16:46Di Fedora Quattrocchi
Finalmente la scadenza di consegna delle domande per il “popolo” del BANDO “UTILIZZI DELL’IDROGENO IN SETTORI HARD-TO-ABATE” SU FONDI PNRR è arrivata e quindi se ne può parlare. Solo l’ironia ci rimane a noi “super-tecnici” LIBERI (ancora pochi) e quindi POVERI, ovvero tecnici dell’energia, per non soccombere di fronte a questa agonia dell’Europa in salsa “Green Economy, a due velocità: i) il Popolo Sovrano in bicicletta, a far cappotti di efficienza energetica nelle case con mutui a carico, a tasso variabile in crescita e a vendere l’auto vecchia, senza potersi comprare l’auto elettrica nuova e mangiando farina di insetti al posto della dieta mediterranea salubre; ii) un pugno di persone deviate che girano in Jet e Suv, mangiano bistecche al WEF e cambiano continuamente ville e castelli, senza infissi e senza cappotti termici,  concordati invece per il popolo, con le lobbies delle ditte edili, altrimenti fallite.
Non funziona più così cari Signori e la ghigliottina alla “regina” Maria Antonietta d’Austria a fine 1700 insegna. Non si tiri troppo la corda con il Popolo Sovrano.
Visto che il Parlamento Italiano è di fatto “non Sovrano” per quei 20 pinti de-secretati recentemente come parte degli Accordi di Yalta, visto il livello medio di scolarizzazione dei politici è scarso (come ben chiarito nel documento politico della Federazione Civica Italiana Bene Comune di cui sono Presidente, www.fci-benecomune.eu), visto che la Magistratura, fan della “messa a Modello Art. 45 CPP, è silente sulle aberrazioni anti-costituzionali tecno-sanitarie e sui conflitti di interesse pubblico-privato di qualsivoglia natura e visto che il concetto del Giudice Giovanni Falcone “segui i soldi” è stato quasi del tutto messo in tasca dai pavidi Giudici, Giornalisti ed Editori, ci rimane solo l’ironia, prima della Guerra Civile (https://mediterraneinews.it/2022/09/22/la-guerra-civile-in-atto-e-quella-che-verra-rispetto-alla-guerra-civile-spagnola-il-ruolo-della-spiritualita-cristiana/ ), da parte dei cittadini vessati e tassati  dalle svariate trovate delle “gretine” a Bruxelles, come nei vari parlamenti Europei. L’Europa è di fatto l’unico continente caduto nella trappola della falsa, ipocrita ed assurda “green Economy”, sulla quale mi sono già recentemente espressa si Blitz Quotidiano (https://www.blitzquotidiano.it/energia/green-economy-grande-ipocrisia-proibiscono-diesel-sprecano-energia-3543771/ ).
Allora veniamo al punto, relativamente al suddetto Bando PNRR su idrogeno, per industrie energivore: circa 80 pagine che analizzeremo quasi pagina per pagina, fino ad esaurimento delle righe disponibili da questa edizione.
Le prime 13 pagine, e dico 13 pagine, sono l’emblema di quello che è il Parlamento Italiano da decenni, soprattutto dopo la morte di Aldi Moro, Enrico Berlinguer, quand’anche dalla scomparsa di Enrico Mattei, Alcide De Gasperi e di altri politici della Costituente, che certo non avevano Suv o Jet e che raramente stavano in televisione, come oggi stanno certi personaggi di “Bassettiana-Gruberiana” memoria: uno sfornare continuo – pagina per pagina – di Leggi, Decreti Legge, D.P.R, D.P.C.M., Regolamenti Europei, commi, articoli, in un Paese – l’Italia – che ha il maggior numero di avvocati al mondo  e di avvocatucci di provincia riciclati dalla politichetta partitita delle liste chiuse, sbarcati in Parlamento, perché magari altri mestieri duri sul campo, in mezzo ai motori veri, erano meno “lobbistici” e “salottieri”. Insomma 13 pagine di “VISTO”…., “VISTA”…, “VISTI”…, “CONSIDERATO”…, “RITENUTO”…, “TENUTO CONTO”…, “ATTESO CHE”… dove a cercare qualche contenuto razionale e “non burocratese” è alquanto difficile, meno che meno magari per un industriale, che ogni mese deve dare il salario a decine di dipendenti e tiene pronti i registri-faldoni di fatture non pagate da Stato-Regioni-Comuni, da consegnare alla fine dei giochi all’Agenzia delle Entrate per dichiarare “bancarotta-tutti a casa”.
Sulla prima pagina, cosa insolita e quanto mai bizzarra vi è un VISTO…. Relativamente alla nomina di cotal Ing. Mauro Mallone (4 paginette di CV su Wikipedia per capirci) a “Direttore della Direzione Generale Incentivi all’Energia” (DG-IE), nonché lui medesimo firmatario del suddetto astruso BANDO IDROGENO PNRR in oggetto, tanto decantato dalle sinistre “gretine” e attuato però di fatto da una destra ancora debole e mal-consigliata. Bando in cui peraltro molti degli articoli, commi, decreti leggi e regolamenti, che si trovano nelle 80 pagine circa, NON erano stati citati nelle prime 13 pagine di premesse legislative e giurisprudenziali.
Segue l’ennesimo riferimento al cambio di nome del “Ministero dello Sviluppo Economico”, da “Ministero della Transizione Ecologica” di penta-stellare memoria (quelli, per capirci, che studiandomeli per 5 anni dall’interno, con tanto di prove eclatanti, difficilmente accettano consigli da esperti di settore, per paura di perdere il posticino – ad esempio nelle Commissioni Parlamentari, che dovrebbero essere ricoperte SOLO da bravi tecnici preparati e NON da avanzi politicanti de-scolarizzati, provenienti dalla riduzione del numero dei Parlamentari; e questo vale anche nel PD, quale Partito morente per incompetenze e affarismo di tipo COOP-ONG-FONDAZIONI. Il partito si dovrebbe quindi chiamare PCOF), fino al nome di “Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica”. E lo sviluppo economico del resto d’Italia ! Non pervenuto, … morente.
Si noti e si badi bene: non quindi “Ministero della Sicurezza Energetica e dell’Ambiente” che presupporrebbe come scienza principe quella che noi geologi-geochimici dei fluidi chiamiamo “Economic Geology”, che si compone soprattutto di ingegneria Mineraria (di fatto sparita in Italia!!!), geopolitica delle materie prime e tecnologie di ricerca avanzate e solo in seconda battuta delle tecnologie ambientaliste (differenti dalle “tecnologie ambientali” non politicizzate!) e del digitale (provassero a digitalizzare una miniera!!!).
In particolare, l’Ingegneria mineraria – geologia di miniera/giacimento/materie prime metalliche-terre rare etc… è stata lasciata in mano ai cinesi da circa 30 anni (si veda mio Articolo su L’Unità del 8 marzo 2008, introvabile perché internet ancora era scarso). Essa è sparita perché i giovani, azzerati nella memoria storica da cellulari e tablets, preferiscono iscriversi alle facoltà di “Ingegneria Gestionale” (“mejo cummannari ca futteri”), “Scienza del Design”, “Scienza della Comunicazione” (n.d.r. ma che si comunicano se non possono poi andare in treno e mangiare?). Insomma, tutto il suddetto bando è di tipo “Ambiente e Sicurezza Energetica”, non il contrario: “Sicurezza Energetica ed Ambiente”,  come sarebbe idoneo, se il nome del Ministero fosse quello giusto, lasciando ad altro ministero  le problematiche di inquinamenti, buchi tipo Ozono, climate-change, glifosati vari, etc… Si tenga conto peraltro che il cosiddetto “climate change”  NON E’ NECESSARIAMENTE LEGATO ALLE NOSTRE SCELTE ENERGETICHE (parola di chi ha preso un Master di II Livello Internazionale Universitario dal nome “Greenhouse Gas Control Technologies” e certo le “gretine” non lo han svolto!).
Ma scorriamo le pagine del bando:  compare fin dalle prime pagine e reiteratamente – oltre che nel titolo – la dicitura “hard-to-abate”, che non va tradotto “cose pesantucce per un prete abate”, ma se il bando andasse in mano ad un villico di medio-scarsa scolarizzazione, che prende le cose alla lettera e non conosce il contesto politichese della falsa “green-economy”, magari un minatore in pensione, potrebbe aver pensato a qualche argomento “hard”,  di cui ormai si deliziano il 75% degli italianucci, sempre con il cellulare/tablet in mano, a volte addirittura imbattendosi nel “dark web”, a volte chiamato “hard web”, o nel “deep-web”, dove si trova di tutto: organi di bambini ucraini-colombiani o di immigranti in Europa minorenni e donne in vendita, armi non convenzionali, filmini porno “hard”, compresi quelli di certi politicanti gender nudi con pendagli “hard” nelle zone basse. La nuova cultura sinistroide, dopo il loro abbandono della cultura sindacale e dei diritti veri (non i capricci di maschietti che si comprano bambini delle donne povere all’estero”) è allo sbando etico.
Ed invece NO! Qui per “hard-to-abate” si intende gas serra difficile da abbattere (non emesso in atmosfera da produzioni energivore)… ci dispiace per il villico di cui sopra!
Basterebbe che il Mallone di turno leggesse cosa siano le tecnologie CCS (Cattura e Stoccaggio di CO2, vedi link su Enciclopedia Treccani per la voce CCS che ho curato: https://www.treccani.it/enciclopedia/cattura-e-stoccaggio-della-co2_%28Enciclopedia-Italiana%29/ ) per capire che il grosso delle emissioni di gas serra, es. di CO2 in atmosfera, che provengono dai 4 tipi di grandi impianti, dove la tecnologia CCS è già possibile – centrali elettriche a carbone ed a gas naturale, acciaierie, raffinerie, cementifici – necessiterebbero di pochi pozzi di iniezione di CO2 sotto gli 800 metri e nelle migliori condizioni da scegliere, ovvero nel sottosuolo, dove la CO2 giace da milioni di anni e non sarebbe un grande problema aggiungerne una aliquota in più, proveniente da quella antropogenica-industriale. Ma evidentemente la CCS non è un business su cui le “Fondazioni” (ex “società co-partecipate, troppo sgamabili fiscalmente!) dei politicanti di sinistra (del genere evoluto dagli ECODEM) riescano a svolgere arricchimento personale, magari proprio durante il loro incarico pubblico sulla “green-economy” o sull’”Ambiente”. Chi lo fa notare, sia tra scienziati che tra i politici onesti (rarissimi) o chi esprime pareri sui conflitti di interesse dei suddetti nel campo delle energie rinnovabili e dell’efficientamento energetico/auto elettriche, viene isolato o addirittura licenziato, anche dal pubblico impiego, magari adducendo capi di imputazione vecchi di 3 anni prima e ritirati fuori per colpire l’onesto ricercatore whistleblower.
Ma scorriamo ancora le pagine del bando: l’idrogeno viene definito in un numero indecoroso di modi:  “idrogeno elettrolitico”; “idrogeno verde”; “idrogeno grigio”; “idrogeno rinnovabile”; “idrogeno a basso contenuto di carbonio” (quando mai il primordiale elemento dell’Universo, con un elettrone d un protone, praticamente quasi assente sulla terra rispetto alle stelle, può avere un certo “contenuto di carbonio” ?!!). A pagina 2 del bando si legge “…sostituire…con idrogeno elettrolitico prodotto a partire da fonti di energia rinnovabile ai sensi della Direttiva UE 2018/2001 o dall’energia elettrica di rete….”  Non so se vi rendete conto: una aberrazione termodinamica.
Un bambino di 12 anni mi ha chiesto, ripeto di 12 anni; “…. ma a cosa serve produrre un combustibile, anche pericoloso in quanto altamente esplosivo, come l’idrogeno, da una fonte di energia rinnovabile già prontamente utilizzabile in modo diretto? …..” (n.d.r. per quanto sconveniente già essa sia dal punto di vista economico rispetto a carbone, gas naturale e nucleare!)…. ma soprattutto a che serve produrre idrogeno dalla rete elettrica, la quale si produce con il carbone, con il gas naturale e con il nucleare? Ed io, imbarazzatissima, pensando allo sforzo immane per scrivere codesto Bando Idrogeno PNRR da parte dell’Ing. Mallone e soci, ho cambiato argomento per non rispondergli, vista l’evidenza della aberrazione termodinamica anche per un bambino, che il II principio della termodinamica lo ha studiato per la prima volta alla sua età. Ed inoltre pare che ora sui social non si possa parlare male della Pubblica Amministrazione (PA) da parte dei dipendenti pubblici (il Fascismo era un gioco da ragazzi, allora!), che si prende un procedimento  disciplinare, anche se magari hai palesato illeciti e conflitti di interessi evidenti nella PA.
Che fine ha fatto la Comunità Scientifica dei Prof. Ordinari e dei Prof. Associati o dei semplici ricercatori LIBERI? Magari sono pure “Accademici dei Lincei”, prestigiosa accademia che dovrebbe essere lasciata libera e scevra da certi soggetti, inseriti ivi per motivi politici o che parlano dei motivi politici di chi diventa “responsabile di laboratori”, ma lo dice solo a voce ai colleghi, mentre nelle lettere scrive rose e fiori di quella certa istituzione pubblica di Ricerca, che ha come “responsabili di laboratori” gente messa ivi dalla politica a loro dire! E se metti in luce l’incongruenza – tra quanto han detto a voce con ciò che han scritto nelle lettere – ti licenziano e si inventano che non si possono acquisire prove registrate in presenza (leggessero bene le leggi sulla differenza tra intercettazioni e normali registrazioni della propria voce e la Legge a Tutela del Whistleblower N. 179/2017). E magari sono pure “Accademici dei Lincei” che sbagliano ipocentri di terremoti e poi magari hanno anche la sfacciataggine di scrivere diverse mail a giornalisti affermati, onesti e coraggiosi per “intimare” di non pubblicare sulla loro testata critiche a loro da parte di altri eminenti professori universitari ovvero semplici critiche scientifiche. E’ successo anche questo in Italia: per questo si è fermata sulle grandi infrastrutture, visto che necessitano di una classe scientifica credibile e sana. Ed incredibilmente la VERITA’ SCIENTIFICA ora è in mano ancora a questi soggetti, che magari pur di produrre idrogeno usano l’energia elettrica già bella e pronta, prodotta con il gas naturale di Putin o dell’Algeria (in cui comunque la compagnia petrolifera di bandiera, la Sonatrach, è pur sempre al 70% della Gazprom di Putin!).
Ma questi geni del PNRR, di Invitalia, di NEXT Generation EU dove hanno studiato? Che etica scientifica-universitaria hanno? Perché non fanno il Master di II Livello Internazionale Universitario “Greenhouse Gas Control Technologies” , che ho fatto io e che le “gretine” di turno non han fatto, eppure vanno dalle biondine di Bruxelles a prendere ordini?
Ma scorriamo ancora le pagine del bando: è un continuo di sigle e di acronimi, che bisogna andare a ripescare nel testo, con una lettura talmente appesantita che nel frattempo all’industriale energivoro di turno che lo legge faticosamente gli è squillato il telefono 20 volte, con le fatture da pagare, i salari da pagare, le bollette da pagare, il commercialista che non ci capisce più niente con i continui balzelli e regolette nuove da interpretare: PNIEC – PIANO NAZIONALE INTEGRATO PER L’ENERGIA E PER IL CLIMA; QUADRO DI INNOVAZIONE E RICERCA ORIZZONTE EUROPA…. e via discorrendo nel testo. Una apocalisse, che vuol dire “rivelazione”: finalmente ci stanno rivelando, da 3 anni a questa parte, chi veramente siano questi del “deep state” della falsa “green-economy” della parte malata degli USA, in attesa che torni la parte buona degli anni ’60 e del Piano Marshall.
Ma scorriamo ancora le pagine del bando:  a pagina 4 addirittura e del tutto inaspettatamente si cita: “… prevenzione dei conflitti di interesse…” ed allora perché aspettare ancora a scrivere una legge che tassativamente vieti i conflitti di interessi sulla “green economy” ai politici “ambientalisti” che sfornano “fondazioni” personali,  e per almeno 10 anni, compreso per i familiari di politici fino al I grado o ai prestanome vari, o agli editori di giornali, tipo gli “Agnelli” di nuova generazione – che sembrano non aver nulla a che fare con i grandi Agnelli dei decenni precedenti –  e che titolano (12/7/2023) “Strage del Clima” in prima pagina di La Repubblica e nel contempo  investono nella “Green Economy” climatica, quindi da sponsorizzare.
Ma scorriamo ancora le pagine del bando: si parla – sempre a pagina 4 –  di “… accellerazione e snellimento delle procedure burocratiche…”: e meno male che sono solo 13 pagine di premessa legislativa/burocratica al bando stesso! E che son tutte a carico legale del povero industriale di turno, per aver quei due spicci del PNRR (la cui terza tranche è ben lontana peraltro dal pervenire in Italia, con grosso rischio di dover lui medesimo anticipare fatture che poi lo portano al fallimento!). Normalmente un industriale non ha il tempo da perdere, se deve pensare a NON fallire, per leggere tutti quegli articoli, commi, cavilli legali etc… come elencati nelle suddette 13 pagine e solo per produrre corrente elettrica con un vettore – l’idrogeno – che usa altra corrente elettrica per produrlo!
Ma scorriamo ancora le pagine del bando: a pagina 13: il “VISTO…VISTO… VISTO riguardava il D.L. N. 196 del 30/6/2003, recante “Codice in materia di protezione dei dati personali e successive modifiche ed integrazioni”. Ci si chiede se le “…modifiche ed integrazioni…” riguardino pure la famosa “identità digitale”,  dove addirittura si saprà tutto anche del fascicolo sanitario del povero industriale, investitore a mezzi con i fondi PNRR ,per produrre idrogeno e magari si saprà delle sue delle “idee politiche”, magari di tipo sovranista-libertario o favorevoli alla ridistribuzione del reddito o favorevoli alla ennesima abolizione dei vitalizi, riabilitati recentemente. Dicono che tutto sarà noto dalla identità digitale ed allora i fondi potrebbero non arrivargli, perché non è “un bravo cittadino”, nel credito sociale stile cinese. Si sta andando in quella direzione.
Ma scorriamo ancora le pagine del bando: a pagina 13 è citato il Regolamento UE 651/2014 del 14/6/2014 da applicare, nell’ambito del presente Avviso, per le nuove disposizioni ivi previste, con riferimento agli Art. 25 e Art. 41 del medesimo regolamento, quando invece il Mallone aveva appena scritto che il suddetto regolamento è stato emendato. Come mai allora le chiama “nuove disposizioni” del Regolamento N. 651/2014? Il povero industriale per fortuna è all’ultima pagina dei cavilli…. Ma non sa che ora inizia il bando vero e ne citerà altrettanti, di cavilli!
Ma scorriamo ancora le pagine del bando: si cita la “…temporary crisis and transition framework Russia-Ucraina…” : ci spieghino quale sia il cosiddetto “transition framework”! Si riferiscono: i) al passaggio verso il ”Big Reset” paventato dal WEF di Soros a Davos, con de-popolazione e controllo h24, con 4 miliardi di euro decretati in spesa per le armi in data 14 luglio 2023 per l’Italia verso l’Ucraina, mentre i fondi PNRR non ci sono per le prime 2 rate, o ii) si intende il crollo del dollaro degli stati USA costieri, come lo conosciamo e la “transition framework”, quindi, alla nuova moneta BRICS a partire dal 22 luglio 2023 e relativa rivoluzione in Europa, USA e tutti a casa i globalisti? Cosa centra la “…temporary crisis and transition framework Russia-Ucraina…” con un bando scientifico sul vettore idrogeno per le grandi produzioni energivore? Forse ci si riferisce al fatto che l’unico tubo consistente che porta gas naturale in Italia per svolgere idrolisi e quindi produrre idrogeno è quello del Tarvisio, da parte della Russia, e che non appena saranno pronti i contratti con le pipelines Russia – Mongolia non avremo più gas naturale per produrre idrogeno, perché la Russia lo dirotta altrove ad Est? Mallone sia più chiaro e studi la geopolitica mineraria (https://www.byoblu.com/2022/04/01/energia-materie-prime-agricoltura-litalia-non-puo-prescindere-da-unalleanza-con-la-russia-fedora-quattrocchi/ ) con cui passano l’esame i militari che accedono ai gradi superiori alla Scuola di Guerra di Torino.
Chi pagherà la terza rata PNRR per questi industriali “incastrati” nel bando? Mi pare siano una quarantina.
Ma scorriamo ancora le pagine del bando: sempre a pagina 13, di fatto l’idrogeno si potrà produrre da “impianti addizionali asserviti”, ovvero impianti di produzione di energia elettrica rinnovabile, ammissibili alle agevolazioni, da cui, al presente Avviso, che rispettano le seguenti condizioni:

…SONO IMPIANTI NON ALIMENTATI DA BIOMASSE…

Attenzione! Con questa clausola ambigua potrebbe non essere possibile produrre idrogeno da rifiuti urbani, che è forse l’unica cosa razionale che era da mettere nel bando! Chi sta dietro a questa scelta? La lobby dei termovalorizzatori obsoleti? Ma lo sanno che la NEXTCHEM S.p.A. dai rifiuti produce anche metalli rari, terre rare, Li e quanto altro siano “materiali critici” indispensabili alla cosiddetta “green economy” e magari anche l’Idrogeno dai rifiuti? Altro che termovalorizzatori!
Peraltro l’Art. 2 Comma 1, lettera “i” del D.L. N. 199 del 08/11/1021, citato per risalire alla definizione di “impianti addizionali asserviti” NON è elencato nelle prime 13 pagine di premessa, con la lista …  VISTO-VISTA-VISTI-RITENUTO-ATTESO CHE-CONSIDERATO…. E non è ivi citata neanche la Raccomandazione della Commissione Europea 2003/361/CE del 06/5/2003, indispensabile per la definizione di piccole-medie-grandi imprese, da cui dipendono le % di fondi propri da anticipare a carico del povero vessato industriale, incastrato da qualche politicante nel bando stesso. I politici veri han provato a creare cordate ma non ci son riusciti non essendo sufficientemente intrallazzoni ed “incastratori” di industriali, trattati ormai in Italia come “polli da spennare”, che a loro volta spennano i dipendenti e li licenziano. Stessa cosa per il “Regolamento GBER” (il cui acronimo a questo punto conviene provare a trovarlo su Wikipedia!) citato SOLO in pagina 17 e NON nelle 13 pagine di premessa legislativa-burocratica.
Ma scorriamo ancora le pagine del bando: è un continuo riferirsi nel testo del bando (es. a pagina 18) a “servizi digitali”, “tecnologie digitali”, “supercalcolo”, “cyber-sicurezza” , “big-data”, “tecnologie cloud”, “intelligenza artificiale”, “block chain”, insomma tutta roba che non si mangia, non si inserisce nei motori, non risolve l’esplosività dell’idrogeno, non risolve la difficoltà di trovare gas naturale o Litio o terre rare che solo noi poveri geologi-geochimici dei fluidi sappiano fare, lasciati soli o costretti ad emigrare in  Russia o in Cina.
La ciliegina sulla torta di questo bando? Parla di ricerca scientifica, i partner devono essere ad alto livello e scientifico, ma non vi è una commissione giudicante che prenda tutte le domande insieme e scelga le migliori, ma è un banale “bando a sportello” ovvero i primi che consegnano la domanda (dal marzo 2023!!!) prende i presunti soldi PNRR: alla faccia della competenza scientifica!
A breve se ne occuperà l’Erario e la Magistratura sembrerebbe, visto il contesto e le modalità operandi. Solo l’ironia ci potrà salvare.L’articolo Immaginatevi un industriale “energivoro” alle prese con il bando “Utilizzi dell’idrogeno in settori hard-to-abate” su fondi Pnrr 2023 è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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