Del 15 Luglio 2023 alle ore 16:58Carla Diletta Alemanno, in arte Carla Diletta, è una cantautrice salentina ventiquattrenne, neolaureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Pavia, che ha ereditato la passione per la musica dal padre musicista. Ha iniziato a suonare il piano all’età di quattro anni e ha scoperto il canto a quindici anni, iniziando a scrivere brani in inglese che raccontano esperienze e aneddoti di vita. Nel frattempo, ha studiato teoria musicale e chitarra al conservatorio.
“Basilico” è il suo terzo singolo, dopo “5 agosto” e “Don’t”, e conta sul supporto dell’arrangiatore Vincenzo Recchia.
I brani di Carla Diletta, che oscillano tra l’indie e il pop, non possono essere facilmente classificati in un genere specifico, poiché si discostano dalle etichette tradizionali. La cantautrice sottolinea l’importanza di distinguersi nel percorso musicale dei giovani artisti e di osare con nuovi suoni che si adattino meglio ad un mondo in costante cambiamento.
Il prossimo 21 luglio lancerà il suo quarto singolo “Responsabilità” ed ha già intrapreso il suo tour estivo inaugurato il 21 giugno presso BASE Milano, in occasione del mese del pride in un evento di Amnesty International, seguito da un’esibizione il 24 giugno a Forte dei Marmi per il Gran Galà della sfilata di Futura Models.
Proseguirà il prossimo 22 luglio a Milano presso Mare Culturale Urbano, per il Raster Festival, e il 25 luglio a Vibo Valentia per il festival Maledetta Primavera Indie come opening per i Serendipity.
Una giovane artista curiosa, determinata, eclettica che trasforma le sue riflessioni e le sue emozioni in testi per le sue canzoni.
Ci parli di Responsabilità, il suo quarto singolo.
Il brano è disponibile su piattaforme di streaming come Spotify, Apple Music e Amazon Music.
La canzone parla di un sentimento molto comune tra i giovani e non solo: la paura di affogare nelle proprie responsabilità, schiacciati dal senso del dovere e dal peso delle aspettative che la società e chi ci circonda hanno nei nostri confronti. Il brano trova poi sollievo in un ritornello confortante, che si rifugia in ricordi felici e in un futuro perfetto che si sognava. Il testo non vuole in alcun modo alimentare queste ansie e paure molto comuni, anzi vuole essere di sostegno e conforto a chi ascolta, perché questo è lo scopo della musica: condividere i sentimenti e le debolezze per sentirsi meno soli, per sentirsi compresi, per superare ogni difficoltà.
Oltre ad essere una cantautrice lei è anche una neolaureata in Medicina, come fa a dividersi?
Non nascondo che portare avanti queste due strade non sia affatto facile. La musica ha sempre fatto parte della mia vita, ma negli ultimi due anni, in particolare, ho cercato di mettere in moto la mia carriera, costruendo un progetto musicale coerente e professionale. Trovare il modo di conciliare la fine dei miei studi con la realizzazione dei nuovi brani e dei live è stata una bella sfida. Quando si cerca di portare avanti più progetti, bisogna essere disposti a fare i conti anche con i momenti di sconforto e riconoscere il punto in cui serve prendere un respiro per ripartire. Per me la musica è una valvola di sfogo importantissima, oltre che una passione molto forte: troverò sempre del tempo per lei.
Nel suo futuro vede la musica o la medicina?
Come spiegavo prima, credo che nella vita si possa fare tutto. Sono innamorata dell’idea di vivere di musica, anche se mi sono formata con amore e dedizione per diventare oggi un medico e mi dispiacerebbe non applicare tutto ciò che ho imparato per aiutare e curare gli altri. Sicuramente, al momento, il mio piano è di continuare a portare avanti le due strade, andare incontro alle occasioni che troverò e poi lasciare che la vita decida quale sarà il mio primo lavoro.
Qual è il suo genere musicale e in quale artista si ritrova maggiormente?
Sono cresciuta con l’American Pop e per anni ho ascoltato solo musica straniera. Da qualche anno mi sono appassionata all’Indie e credo che i miei brani possano essere un perfetto esempio di Indie Pop. Ammiro profondamente Taylor Swift, una cantautrice che sta scrivendo la storia della musica e di cui emerge l’irrefrenabile bisogno di scrivere, di condividere. Credo di avere tanto della sua influenza, soprattutto nei brani in lingua, ma anche per quanto riguarda i temi trattati.
Che cosa significa per lei cantare e, soprattutto, che cosa spera le porti il canto?
Scrivere canzoni è il mio modo di dare un senso al dolore. Tutti viviamo vicende negative e ci chiediamo perché ci siamo meritati qualcosa di così doloroso: per me trasformare quelle emozioni in un testo e incorniciarle in una melodia è la mia risposta. Il mio obiettivo più importante è quello di arrivare al cuore di chi mi ascolta, di riuscire a trasmettere emozioni positive e di dare conforto a chi si sente come me e si rispecchia nelle mie parole. Penso che questo sia il vero indice del successo di un artista.
Alla sua giovane età come descrive il tema dell’amore nella canzone
Basilico?
La canzone parte dalla storia di un amore finito e trasmette un messaggio chiaro: prima di amare gli altri, è importante imparare ad amare se stessi. L’amore viene paragonato al basilico, una pianta che, se non riceve le cure necessarie, si secca e muore. Una metafora che ci insegna che dovremmo evitare di arrivare al punto estremo di una relazione in cui perdiamo noi stessi. Prima di appassire come persone, è importante avere il coraggio di lasciare andare l’altro, permettendo alla nostalgia di attraversarci, anziché demolirci. Nonostante le note apparentemente malinconiche, la canzone vuole trasmettere forza e speranza.
GIOVANNA QUARTAL’articolo Intervista a Carla Diletta, una giovane artista che trasforma le sue emozioni in testi per le sue canzoni è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.